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Allergie: sintomi, cause e prevenzione e le soluzioni naturali e olistiche più efficaci
Perchè le allergie sono in continuo aumento? L’allergia è una malattia ereditaria? Che cos’è un’allergia? Come possiamo contenere questa “epidemia” in continua crescita? Quali sono le cause di questa crescita allarmante? Quali sono le differenze tra allergia e intolleranza? Le risposte a queste e a molte altre domande ancora in questo approfondito articolo.
Come si riconosce un’allergia
Le caratteristiche principali sono la specificità e la velocità.
La specificità: essendo dovuta a reazione di un tipo di anticorpi la malattia si manifesta esclusivamente in presenza della sostanza verso la quale è diretto l’anticorpo.
Sostanze dello stesso genere (esempio pollini) ma di diversa struttura molecolare (es. pollini di due famiglie diverse) generano allergie diverse.In sintesi la persona con una allergia verso un certo polline non ha sintomi se a contatto con pollini di altre famiglie e strutturalmente diversi.
La velocità: la reazione allergica è per definizione immediata. Dal momento del contatto con la sostanza allergizzante al momento della manifestazione dei sintomi intercorrono da 5 a 30 minuti (mediamente 15 minuti).
Le cause
L’allergia è una malattia ereditaria. Non si eredita però la specifica sostanza, bensì la generica predisposizione. In altre parole un genitore allergico a pollini potrà avere figli allergici ad acari e nipoti allergici a pelo animale, e cosi via.
I fattori che favoriscono il manifestarsi dell’allergia sono molteplici. Fra questi si possono ricordare: l’inquinamento atmosferico (particelle diesel), le infezioni virali nella prima infanzia, l’uso ripetuto di antibiotici nella prima infanzia, l’allattamento artificiale.
Naturalmente questi ed altri fattori precipitanti non sono in grado di far insorgere allergia se la persona non ha la predisposizione genetica
Una recente diffusa teoria Hygiene Hypothesis indica nell’eccesso di igiene una delle cause precipitanti l’allergia. È dimostrato infatti che un ambiente eccessivamente “sterilizzato” non è salutare per il sistema immunitario che diviene più soggetto allo sviluppo di allergie.
Fra le varie osservazioni che avallano tale ipotesi si è rivelato che bambini che vivono in ambiente rurale o che hanno un gatto in casa (dimostrato nei primi due anni di vita), la probabilità di allergia si riduce in modo significativo.
Sintomi
Le allergie sono caratterizzate da una risposta infiammatoria agli allergeni: locale o sistemica. I sintomi locali tipici sono:
- Naso: rigonfiamento delle mucose nasali, starnuti e scolo liquido (rinite allergica).
- Occhi: arrossamento e prurito della congiuntiva (congiuntivite allergica). Quasi costantemente è un fenomeno di accompagnamento della rinite allergica.
- Vie aeree inferiori: irritazione, broncocostrizione, attacchi d’asma.
- Pelle: dermatite allergica come eczemi, orticaria, neurodermite (parzialmente) e dermatite da contatto.
La risposta allergica sistemica è detta anche “anafilassi”: a seconda del livello di gravità, può causare reazioni cutanee, bronco-costrizione, edema, shock anafilattico con seguente ipotensione, coma e, come estrema conseguenza, morte.
Le varie forme di allergia
Le forme allergiche che possono colpirci sono moltissime, ma possiamo raggrupparle secondo questo schema:
- Allergie alimentari;
- raffreddore da fieno: prevalenti in primavera e in estate;
- allergie ai metalli.
Le allergie alimentari
Le allergie alimentari, sempre più frequenti, sono legate a una reazione immunologica che si traduce con un aumento degli anticorpi IgE.
La diffusione delle allergie alimentari ha suscitato maggiore interesse durante gli ultimi anni, con una stima del 2-4% di adulti e un 6% di bambini che soffrono di alcuni tipi di queste allergie.
Nonostante si sappia sempre di più riguardo le allergie alimentari e degli alimenti che le causano, esse rimangono una questione complessa e impegnativa.
Il sistema immunitario protegge il corpo da proteine estranee dannose generando una risposta per eliminarle. Allergia vuol dire essenzialmente “errore nel sistema immunitario”, laddove una normale sostanza innocua viene percepita come una minaccia – un allergene, essa è attaccata dalle difese immunitarie del nostro organismo.
In una vera reazione allergica, il sistema immunitario risponde producendo anticorpi (proteine che si legano in modo specifico all’allergene per disattivarlo e rimuoverlo dal corpo). Esistono diversi tipi di anticorpi, ma quello responsabile di una reazione allergica al cibo è noto come IgE (Immunoglobulina E).
L’anticorpo IgE si attacca a sua volta all’allergene scatenando una risposta allergica. Durante una reazione allergica, l’IgE, provoca il rilascio di molecole di segnalazione all’interno del circolo sanguigno, che alla fine determinano l’insorgenza di sintomi comuni alle allergie alimentari.
Questi sintomi includono eruzioni cutanee, naso e occhi pruriginosi, starnuti, affanno, tosse, labbra e bocca che prudono, orticaria, prurito nausea, crampi, gonfiori, vomito e diarrea.
Le vere reazioni allergiche si verificano subito dopo aver mangiato o al massimo dopo due ore dal pranzo; mentre le intolleranze alimentari impiegano normalmente più tempo per svilupparsi.
Un esempio di intolleranza alimentare è quella al lattosio, dove in alcuni individui manca l’enzima lattase della digestione, che abbatte lo zucchero lattosio del latte. Il lattosio viene così frammentato dai batteri intestinali producendo flatulenza, dolore e diarrea.
Tutti gli alimenti possono potenzialmente causare allergie; tuttavia, in Europa, sono 14 gli allergeni che presentano i maggiori rischi allergici e che sono perciò soggetti a etichettatura legislativa. E sono: arachidi, cereali che contengono glutine, crostacei, diossido di zolfo (anche chiamato anidride solforosa ed è usata come antiossidante e conservante nella frutta secca, vino e patate conservate), latte, lupini, molluschi, noci, pesche, sedano, semi di sedano, senape, soia, uova.
La minima concentrazione di allergene è in grado di scatenare una reazione allergica che viene definita soglia. A causa delle notevoli differenze nei valori della soglia tra gli individui, attualmente è molto difficile identificare un valore universalmente valido per stabilire la massima concentrazione di allergene presente in un alimento che, se ingerito, non causi una reazione allergica.
In ambito pedriatico attualmente non esiste una cura per l’allergia alimentare (se non quello di evitare di assumere cibi contenenti gli allergeni che il bambino non è stato ancora capace di assimilare).
Alcune sostanza, come l’olio di sesamo e le arachidi, sono più allergeniche di altre. Nell’adulto si possono incontrare allergie a moltissimi prodotti, esistono anche allergie incrociate, come quella della mela con il polline della betulla, o le riniti agli acari, che sono scatenate anche dai gamberetti.
Nel 1993 la Società americana di allergologia ACAAI ha classificato in modo semplice e preciso le reazioni allergiche ai diversi alimenti, quali:
- le allergie alimentari reattive all’alimento ingerito : per esempio l’orticaria dopo il consumo di fragole o l’angioadenoma (mucosa gonfia) dopo il consumo di crostacei;
- le pseudoallergie, (vale a dire i deficit enzimatici) : per esempio la mancanza dell’enzima per la proteina del latte (si manifesta nel neonato con vomito e diarrea al primo consumo di latte) o degli enzimi per la digestione dei legumi (favismo);
- le ipersensibilità , ossia le reazioni a sostanze presenti in alcuni alimenti (vino rosso, cioccolato, formaggio fermentato e così via) che liberano l’istamina e possono determinare cefalee o altri sintomi;
- le reazioni tossiche , ovvero le intossicazioni (ai funghi e a vari alimenti) e il botulismo;
- le intolleranze , che si verificano nei casi in cui la soppressione totale dell’alimento determina la scomparsa del sintomo o la guarigione.
Raffreddore da fieno
È una reazione allergica ai pollini e alle spore che vengono rilasciati da alberi, erbe e piante, soprattutto in primavera ed estate.
I pollini trasportati dal vento vengono inalati attraverso la bocca, il naso o entrano in contatto con la mucosa congiuntivale degli occhi. Il nostro sistema immunitario può scambiare queste molecole per nemici e scatenare così una risposta determinata prevalentemente dalla liberazione di una molecola chiamata istamina.
Questa molecola mette in atto tutta una serie di meccanismi di difesa che determinano in noi i classici sintomi dell’allergia: naso che cola, occhi che lacrimano, palato che prude, starnuti.
Altri allergeni, come il pelo del gatto, del coniglio, del cane, del porcellino d’india, del cavallo o gli acari della polvere possono causare gli stessi sintomi che però perdurano tutto l’anno, finchè ne siamo in contatto.
A seconda della stagione saranno diversi i pollini che scatenano l’allergia:
- Primavera - pollini di alberi (i disturbi di solito compaiono da gennaio a metà maggio);
- Estate - pollini di piante erbacee (il raffreddore si presenta da maggio fino a luglio);
- Autunno - spore di muffe e pollini di piante infestanti (i funghi rilasciano le spore tra agosto e ottobre).
Alcuni consigli utili
Vi sono dei piccoli accorgimenti che si possono attuare per ridurre il più possibile il contatto con le spore e i pollini, ad esempio: a casa tenendo porte e finestre chiuse quando la quantità dei pollini è elevata; non tagliare l’erba in giornate molto calde poiché favorisce la liberazione dei pollini; se siete stati all’aria aperta una volta tornati a casa da una passeggiata, cambiatevi i vestiti e fate una doccia per ridurre la quantità di pollini che avete portato in casa; lavate spesso gli occhi con acqua fredda; non fumate e evitate ambienti con persone che fumano.
Allergie ai metalli e alle sostanze chimiche
Le allergie di questo tipo si manifestano prevalentemente nei confronti dei seguenti metalli: cobalto, mercurio, cromo e nichel. Il cobalto si trova nel cemento, in alcuni detersivi e oli lubrificanti.
Il mercurio è contenuto in alcuni cosmetici, coloranti, cere e vernici, e otturazioni dentali.
Il cromo si trova nel cemento, nei detersivi, nei candeggianti, nei saponi, nel cuoio, nelle sostanze antiruggine.
Il nichel è presente nei coloranti, soprattutto quelli a base di anilina, utilizzati nella lavorazione di pelle, pellicce, gomma, ma anche per la placcatura di orecchini, collane, braccialetti e si può ritrovare nella composizione di cosmetici.
Molte persone possono essere colpite da questo tipo di allergie, da chi lavora in cementifici o in pelletterie, alle donne che usano detersivi o cosmetici o bigiotteria. Oltre ai metalli anche varie sostanze chimiche possono causare un effetto irritante o allergico:
- agenti ossidanti come la candeggina;
- agenti disidratanti come alcool o etere, detersivi, saponi.
Questo tipo di allergia è più correttamente chiamata dermatite da contatto e si manifesta sotto forma di eritema, bolle, desquamazione, ulcerazioni della pelle.
I sintomi maggiori sono bruciore e prurito e le zone più colpite sono quelle esposte come mani, avambracci e viso. Il consiglio migliore è di proteggersi utilizzando per le mani sempre guanti di gomma, ed eventualmente anche guanti di cotone sotto, quando si è costretti a venire in contatto con queste sostanze; non utilizzare mai detersivi o saponi molto aggressivi o sgrassanti e per quanto riguarda i bagnoschiuma e cosmetici, rivolgersi solo a produttori che utilizzano ingredienti naturali e che certifichi l’assenza di metalli nella composizione dei loro prodotti.
Alcuni consigli utili
Prima di tutto evitate il più possibile i farmaci, soprattutto gli antibiotici e gli antinfiammatori, entrambi estremamente deleteri per l’integrità della barriera gastro-enterica. Non dimenticate che i farmaci sono strumenti preziosi quando realmente servono ma il più delle volte tendiamo ad abusarne senza tener conto degli innumerevoli effetti collaterali che la loro assunzione comporta.
Provvedete il prima possibile alla rimozione sicura delle otturazioni al mercurio nei denti per evitare il perdurare dell’inquinamento lento da mercurio.
Additivi alimentari
Se per la maggioranza delle persone gli additivi alimentari non costituiscono un problema, alcuni soggetti che soffrono di specifiche allergie possono essere sensibili a determinati additivi quali alcuni coloranti e solfiti, è importante dunque leggere bene l’etichetta del prodotto.
Trattamento
Sebbene non esista una cura definitiva per le allergie, e possibile a volte una terapia di desensibilizzazione agli allergeni tramite “vaccino”, fornendo alla persona l’allergene in questione, aumentando gradualmente le dosi favorendo così la formazione di IgG che bloccano l’antigene prima dell’adesione alle IgE. Tale terapia è comunemente usata solo per le allergie inalatorie.
Soluzioni olistiche efficaci
La soluzione più innovativa è senza alcun dubbio il Check Up di biorisonanza quantistica che rileva quanto precedentemente detto e tratta le disfunzioni riequilibrandole e riportandole in uno stato di benessere originario.
Il Test è uno screening indolore e non invasivo in grado di controllare lo stato di salute psicofisico in modo così efficace e avanzato da individuare disturbi e squilibri latenti .
Grazie al check up si può scoprire, in dettaglio, la o le cause del problema e definire un profilo completo sullo stato psicofisico che, tra le molte altre cose, rileva e tratta:
- intolleranze alimentari e allergie;
- problemi nutrizionali;
- deficienze vitaminiche e minerali;
- virus, batteri, funghi e parassiti;
- disturbi emotivi, stress, ansia e traumi;
- disfunzioni ormonali;
- stato degli organi;
- tossicità e molto altro.
La nutripuntura:"l'agopuntura senza aghi"
Con la Nutripuntura ci poniamo l’obiettivo di fornire quelle informazioni che sono presenti nel corpo umano di ogni individuo già fin dalla nascita e che, per un motivo o un altro, si sono perse nel corso della vita di ognuno di noi.
Ecco dunque, noi facciamo in modo di nutrire nuovamente l’organismo umano offrendo appunto un nutrimento endocellulare, fornendo quindi quelle informazioni che ha perso.
La Nutripuntura si compone di 38 informazioni endocellulari, o mini-pasticche (assunte per via orale e da masticare secondo le sequenze stabilite per due-tre volte al giorno), e il compito affidatogli è proprio quello di fornire direttamente all’organo carente, o ad un settore specifico, le informazioni elettromagnetiche di cui prima e necessarie per attivare, o riattivare, l’autoregolazione naturale.
La loro efficacia, che è precisa come quella degli aghi in agopuntura – ecco perchè si chiama Nutripuntura -, è immediata per i settori e gli organi che si vogliono andare a sostenere.
L’originalità della Nutripuntura, che la distingue dall’omeo “patia” o dall’organo “terapia”, è che la sua azione non è contro un sintomo o una patologia, ma va a favore delle correnti che regolano la salute dell’organismo.
Favorendo il flusso di un meridiano permette di rinforzare in qualsiasi momento un settore in difficoltà, senza dover attendere un segnale d’allarme (patologia) da parte dell’organismo: agisce preventivamente a sostegno della vita cellulare.
Se l’organismo manifesta già un disturbo, o ha già innescato un processo degenerativo (es: l’ulcera), l’approccio rimane lo stesso e cioè quello di “nutrire” le correnti vitali che hanno deviato dal loro percorso naturale, sostenendo l’attività elettromagnetica dei circuiti più indeboliti.
Molte persone hanno superato positivamente problemi di intolleranze alimentari dopo essersi sottoposte al test con la SCIO/Gioia Bertha, la quale ha identificato la perfetta e specifica sequenza di Nutripuntura di cui avevano bisogno in modo da permettere all’organismo d’integrare delle informazioni molecolari fino ad allora “rifiutate” .
In realtà non si tratta di eliminare i fattori che provocano un’intolleranza, ma di risolvere il “conflitto molecolare” che si scatena nell’organismo.
Leggi la testimonianza di Monia.
Bibliografia e altre fonti
- Gruppi sanguigni e dieta, Valeria Mangani e Adolfo Panfili, Ed. Tecniche Nuove, febbraio 2007
- Curarsi con il cibo, Catia Trevisan, Terra Nuova Edizioni, 2006