
Viale Stazione 134,
35036, Montegrotto Terme (PD)
Le cause dell’herpes labiale sono connesse alla sua particolare natura determinata dall’herpes virus. Si tratta di un’infezione latente soggetta a periodiche riattivazioni, dette recidive, che compaiono come lesioni vescicolari sulla pelle delle labbra. Questo tipo di infezioni in estate sono in continuo aumento.
Quanto influiscono lo stress e il sole? Com’è possibile aiutare le proprie difese immunitarie? Come funziona la Biorisonanza energetica quantistica e come può sostenere il sistema immunitario?
In quest’ articolo trovi le risposte a tutte queste domande.
È possibile classificare gli herpes virus in otto differenti tipologie, divise in tre gruppi
Gli herpes sono germi patogeni molto attivi, capaci di distruggere le cellule in cui hanno deciso di abitare per un giorno o una vita intera, e di tenere sotto scacco il sistema immunitario.
In condizioni di salute gli herpes convivono pacificamente con il nostro organismo e quando decidono di aggredirci riescono a evadere il sistema di difesa e a replicare colpo su colpo a qualsiasi attacco che il nostro sistema immunitario metta in atto. Se dovessimo usare una metafora potremmo facilmente paragonare gli herpes a dei terroristi sopraffini che riescono a ingannare la nostra “polizia di frontiera”, ossia le “cellule dendritiche” che hanno il compito di controllare i confini del corpo (cute e mucose), di riconoscere i nemici grazie ai loro radar (“toll-like receptors”), di prenderne un’impronta (un antigene), farne un identikit e presentarlo al sistema di difesa per la distruzione.
Che cosa li rende aggressivi e patogeni? La risposta è semplice: tutto quello che rende più debole e meno efficace il sistema immunitario: stress e stanchezza in primis, al punto che la recidiva dell’Herpes simplex è diventata ormai un preciso segnale del fatto che siamo in riserva, fisica, emotiva e mentale. Ma non è tutto, l’esposizione al sole ne aggrava le conseguenze. I raggi ultravioletti (UVR) infatti sono un altro detonatore del passaggio da infezione latente ad attiva, come ha dimostrato un recente studio giapponese. Su 4.295 soggetti il 72,2% ha manifestato reazione di recidiva, il 28% dei giovani al di sotto dei trent’anni ha avuto la prima diagnosi tra luglio e agosto, e il 40% ha avuto delle ricadute proprio in questi due mesi fatali per l’azione combinata di immunosoppressione e di riattivazione dell’herpes nei gangli nervosi che gli UVR causano.
Conosciuto anche come la febbre delle labbra, l’herpes labiale è una malattia infettiva causata da un virus, l’Herpes simplex 1 (HSV 1) che penetra nell’organismo attraverso la pelle o le mucose, ecco perché se si vuole starne alla larga è bene evitare baci, scambi di saliva e contatti diretti con chi è infetto.
Quando il virus attacca, lo fa infettando e uccidendo le cellule epiteliali, causando quindi la formazione di lesioni e vescicole biancastre piene di siero, localizzate sulle labbra. A seguito della comparsa di queste bollicine che danno prurito e bruciore, l’organismo reagisce e, nell’arco di una settimana circa, dà inizio alla formazione di alcune crosticine, segno che il processo di guarigione è in atto.
Dalla comparsa del prurito al definitivo staccarsi della crosta possono passare anche fino a 12 giorni.
La ragione principale che porta il virus dell'Herpes simplex a manifestarsi è un calo delle difese immunitarie. Questa situazione può verificarsi per diversi motivi: un calo vitaminico, la presenza di un'altra infiammazione in corso (come raffreddore o influenza), l'avvicinarsi del periodo mestruale. Ma le labbra possono diventare più sensibili a una recidiva del virus anche quando sono disidratate per colpa di un'eccessiva esposizione al sole o del troppo vento.
L’aspetto più antipatico dell’Herpes labiale è che non si limita alla manifestazione delle vescicole sulle labbra. Una volta entrato nell’organismo, il virus si nasconde nei gangli nervosi dove rimane protetto da qualsiasi cura antivirale; può rimanere inattivo per lungo tempo e farsi vivo appena le difese immunitarie si abbassano un po’.
Come per ogni malattia, anche per l’herpes virus è possibile individuare un aspetto psicosomatico. Diversi studi hanno dimostrato che l’atteggiamento comune di chi soffre di herpes è quello di “darsi troppo”. Può trattarsi di un eccessivo coinvolgimento emotivo verso una persona o una situazione, può essere un’estrema dedizione legata a un forte senso del dovere o a principi morali che impongono di dare sempre il massimo, o ancora può essere la paura di sbagliare , di non farcela o di non essere all'altezza .Questo tipo di atteggiamento mentale comprime le autentiche necessità dell'anima portando stanchezza, tristezza , contrarietà… Ed ecco che l’herpes fa spazio a quella parte di noi a cui non abbiamo concesso nulla, creando una sorta di sfogo, seppur patologico.
Come tutte le malattie psicosomatiche l’herpes suggerisce dunque un importante insegnamento: prendersi cura di sé. Per farlo, quando viene a bussare alla nostra porta, è utile porsi alcune domande: troppo stress? Troppa dedizione? Troppo controllo? A quale parte di noi non stiamo dando spazio?
Sintomi
L’infezione primaria da HSV-1 è spesso asintomatica, la maggior parte degli adulti sono infatti portatori di anticorpi senza avere avuto manifestazioni evidenti della patologia. Nei casi sintomatici l’infezione presenta numerose forme cliniche possibili, tuttavia la più comune è sicuramente la comparsa di dolorose vescicole vicino alle labbra.
Le fasi chiave dell’Herpes labile sono essenzialmente quattro:
In genere l’evoluzione si completa in 7-10 giorni in assenza di trattamento senza lasciare cicatrici.
Il trattamento convenzionale dell'herpes prevede sostanzialmente che la malattia segua il suo corso, applicando farmaci antivirali per uso topico o blandi antidolorifici. Uno dei medicinali più comuni in questi casi è l'antivirale Cycloviran, costituito da un agente antivirale in grado di bloccare la moltiplicazione del virus contribuendo ad abbreviare i tempi di guarigione. I due farmaci più usati sono Aciclovir (come generico, oppure come Zovirax, Cycloviran, …) e Penciclovir (Vectavir).
Lo scopo delle terapie di origine naturale è quella di rafforzare il sistema immunitario, in modo da ridurre le possibilità che si verifichi un episodio acuto di herpes e che si ripresentino le cosiddette “recidive”.
I rimedi più diffusi sono: L-lisina, estratto di melissa sotto forma di crema per uso topico, tintura di propoli per il trattamento topico, vitamina C, zinco, vitamine del gruppo B, echinacea, nutripuntura, ecc. Naturalmente è importante valutare le esigenze individuali, in quanto anche un eccesso di vitamine e minerali a volte può comportare dei problemi.
Da un punto di vista generale per prevenire il contagio da parte del virus è necessario evitare contatti ravvicinati: baci, rapporti sessuali, scambi di posate e altri oggetti, con persone infette. Purtroppo spesso non è sufficiente o, ancora più spesso, il contagio risale all’infanzia.
A seguito del contagio è possibile intervenire su alcuni dei fattori che favoriscono la comparsa dei sintomi, quindi si consiglia di:
Evitando questi fattori di innesco spesso è possibile prevenire o diminuire la gravità dell’herpes labiale, anche se nei casi più gravi può essere necessario ricorrere a periodici cicli di farmaci antivirali per bocca.
Di fondamentale importanza è lavarsi spesso le mani durante le manifestazioni erpetiche, per ridurre il rischio di autocontagio e di trasmissione dell’herpes simplex a terzi.
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